mercoledì 29 dicembre 2010

Le cose che restano



Ci sono cose che volano – uccelli, ore, calabroni – ma di loro non mi importa.
Poi ci sono le cose che restano: dolore, colline, eternità».
( Emily Dickinson )

lunedì 13 dicembre 2010

Domino



Il domino è un gioco da tavolo che si svolge utilizzando 28 tessere. Queste sono tutte suddivise in due sezioni recanti dei punteggi segnati con dei pallini, da 0 (nessun pallino) a 6. Si può giocare in 2 oppure in 4 persone.

Svolgimento:
Si inizia rovesciando a faccia in giù sul tavolo le tessere e se ne distribuiscono 7 a testa, senza farle vedere all'avversario. Se si gioca in due le restanti 14 vanno lasciate a faccia in giù, serviranno in seguito; se si gioca in 4 una volta distribuite 7 tessere per ciascun giocatore saranno esaurite. Il primo giocatore viene scelto a caso (oppure è chi ha il doppio 6 se si gioca in 4) e inizia a disporre la prima tessera sul tavolo; poi il turno passa alla persona che segue alla sua sinistra: questi potrà mettere una sua tessera attaccata a quella che c'è già solo se ne ha una col punteggio uguale a una delle due sezioni. La forma del "serpente" di tessere è libera. Se un giocatore non può attaccare una tessera, passa il turno se si gioca in 4; oppure pesca da quelle rimaste e passa il turno a meno che non sia possibile disporre quella pescata sul tavolo. Vince chi finisce per primo le tessere.

martedì 7 dicembre 2010

Tutto L'Amore Che Ho - Video Ufficiale




Le meraviglie in questa parte di universo,
sembrano nate per incorniciarti il volto
e se per caso dentro al caos ti avessi perso,
avrei avvertito un forte senso di irrisolto.

Un grande vuoto che mi avrebbe spinto oltre,
fino al confine estremo delle mie speranze,
ti avrei cercato come un cavaliere pazzo,
avrei lottato contro il male e le sue istanze.

I labirinti avrei percorso senza un filo,
nutrendomi di ciò che il suolo avrebbe offerto
e a ogni confine nuovo io avrei chiesto asilo,
avrei rischiato la mia vita in mare aperto.

Considerando che l'amore non ha prezzo
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho.

Un prigioniero dentro al carcere infinito,
mi sentirei se tu non fossi nel mio cuore,
starei nascosto come molti dietro ad un dito
a darla vinta ai venditori di dolore.

E ho visto cose riservate ai sognatori,
ed ho bevuto il succo amaro del disprezzo,
ed ho commesso tutti gli atti miei più puri.

Considerando che l'amore non ha prezzo...
Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.

Senza di te sarebbe stato tutto vano,
come una spada che trafigge un corpo morto,
senza l'amore sarei solo un ciarlatano,
come una barca che non esce mai dal porto.

Considerando che l'amore non ha prezzo,
sono disposto a tutto per averne un po',
considerando che l'amore non ha prezzo
lo pagherò offrendo tutto l'amore,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho,
tutto l'amore che ho.

mercoledì 17 novembre 2010

La fuga del tempo ...



[...] La fuga del tempo gli era un supplizio insopportabile. Non tanto egli rimpiangeva i giorni felici quanto si doleva de' giorni che ora passavano inutilmente per la felicità. Quelli almeno gli avevan lasciato un ricordo: questi gli lasciavano un rammarico profondo, quasi un rimorso... La sua vita si consumava in sè stessa, portando in sè; la fiamma inestinguibile d'un sol desiderio, l'incurabile disgusto d'ogni altro godimento. Talvolta lo assalivano impeti di cupidigia quasi rabbiosi, disperati ardori verso il piacere; ed era come una ribellion violenta del cuore non saziato, come un sussulto della speranza che non si rassegnava a morire.

(Il Piacere - Gabriele D'Annunzio)

sabato 6 novembre 2010

Lentamente muore



Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.


Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.

(P. Neruda)

domenica 31 ottobre 2010

Come costruirsi una Zucca per HALLOWEEN




La prima cosa da fare, ovviamente, è procurarvi una bella zucca!
Dapprima dovete ripulirla accuratamente: dopo averla lavata con acqua, strofinatela con un panno inumidito con acqua e un po' d'alcool.
Quindi appoggiatela su un tavolo e con un pennarello disegnate un cerchio (o un zig zag) a circa 10 centimetri di distanza dalla cima.
Poi posizionatela in senso orizzontale, sdraiandola, e con un coltello tagliate la parte superiore seguendo la linea che avete disegnato, tenendola ben ferma.

Una volta aperta la vostra zucca, riponete la parte tagliata e, con il solito panno, eliminate le tracce della linea nera.
Adesso bisogna svuotare la zucca della sua polpa e dei semi: potete farlo utilizzando un cucchiaio.

Una volta sicuri che la zucca sia completamente vuota, scavate le pareti fino a quando non diventano sottili (sarà più facile intagliarle), ma attenti a non esagerare e a non renderle troppo fragili, rischiando di romperle!

Su un foglio di carta bianco, disegnate la faccia di "Jack O' Lantern" che volete ottenere, dando libero sfogo alla vostra immaginazione!
Se volete rimanere sul classico, potete disegnare due triangoli piccoli al posto degli occhi, uno più grande per il naso e una mezzaluna con le punte rivolte verso l'alto che farà da bocca. In ogni caso, qualsiasi sia il disegno che utilizzerete, ricordate di fare in modo che i buchi non siano troppo vicini tra loro, altrimenti la vostra zucca rischia di rompersi. Inoltre, se i buchi sono ben distanziati tra loro, l'effetto della zucca illuminata sarà decisamente più impressionante e spettacolare.

Appoggiate il foglio sulla parte più larga della zucca e, tenendolo ben teso, fissatelo utilizzando del nastro adesivo. Con uno stuzzicadenti o con uno spillo bucherellate le linee del vostro disegno, così da ricrearlo sulla zucca.

Utilizzando un coltello intagliate la zucca seguendo le linee dei buchi fatti precedentemente: iniziate a togliere il naso, quindi passate alla bocca e poi agli occhi. Quando avete finito di tagliare, potete limare i contorni dei buchi con una paglietta (quella utilizzata per pulire le pentole), in maniera da renderli più precisi e visibili.

Una volta preparata la zucca, è il momento di darle vita!
E' infatti la luce della candela che trasforma una semplice zucca intagliata in "Jack O' Lantern". La luce più indicata è quella che viene emanata da una candela di cera bianca, che è quella che fornisce la luminosità più intensa e che dura di più. Se la vostra zucca è molto grande potete usare anche due o tre candele insieme.

domenica 10 ottobre 2010

INTERVISTA BARBARICA A FABIO VOLO



Consigliato l'ascolto dal Minuto 14:47 al minuto 15:50 :-)

Cemento Armato





Lyrics to Senza Fiato :
(feat. Dolores O'Riordan)

Sono riva di un fiume in piena
Senza fine mi copri e scopri
Come fossi un'altalena
Dondolando sui miei fianchi
Bianchi e stanchi, come te - che insegui me.
Scivolando tra i miei passi
Sono sassi dentro te – dentro me
Se non sei tu a muoverli
Come fossi niente
Come fossi acqua dentro acqua

Senza peso, senza fiato, senza affanno
Mi travolge e mi sconvolgi
Poi mi asciughi e scappi via
Tu ritorni poi mi bagni
E mi riasciughi e torni mia
Senza peso e senza fiato
Non son riva senza te

Tell me now
Tell me how am I supposed to live without you
Want you please tell me now
Tell me how am I supposed to live without you

Se brillando in silenzio resti accesa dentro me
Se bruciando e non morendo tu rivampi e accendi me
Stop burning me!
Dentro esplodi e fuori bruci
E ti consumi e scappi via
Stop burning me!

Mi annerisci e ti rilassi e mi consumi e torni mia
Stop burning me!
(Get out
Of my head
Get out
Of my head
Get out
Of my head
Get out
Of my head! Aaahhh)
Want you please tell me now
Tell me how am I supposed to live without you
No, please, don't tell me now (touch me)
Tell me how am I supposed to live without you
No
Please
Don't

giovedì 7 ottobre 2010

Augusto Daolio



"E' difficile sai, pensarti così lontano
da quella volontà solo terrena
di credere che il tutto sia spazio, tempo, materia
Sono queste le cose che fanno della vita un gran carcere
e l'evasione più dolce rimarrà sempre la tua ...
Ciao, grande Augusto
Maestro di vita, compagno di mille viaggi.
L'averti saputo amico ci farà scontare pene meno amare ..."

Beppe, Cico, Daniele, Elisa

domenica 3 ottobre 2010

Dream Theater - Wither



Guarda il video

Let it out, let it out
Feel the empty Space
So insecure find the words and let it out

Staring down, staring down
Nothing comes to mind
Find the place turn the water into wine

But I feel I’m getting nowhere
And ill never see the end

So I wither
And render myself helpless
I give in and everything is clear
I breakdown
And let the story guide me

Turn it on
Turn it on
Let the feelings flow
Close your eyes
See the ones you used to know

Open up open up
Don’t struggle to relate
Lure it out
Help the memory escape
Still transparentness consumes me
And I feel like giving up

So I wither
And render myself helpless
I give in
And everything is clear
I breakdown
And let the story guide me

I wither
And give myself away

Light reflections on the cage
The worlds want to create

I drown in hesitation
My words come crashing down
And all my best creations
Burning to the ground

The final staring over
Leaves me paralysed
Tear it out again
Another one that got away

I wither
And render myself helpless
I give in
And everything is clear

I wither
And render myself helpless
I give in
And everything is clear
I breakdown
And let the story guide me
I wither
And give myself away

Light reflections on the cage
The worlds want to create
The worlds which you create

Let it out let it out

Traduzione: Dream Theater – Wither
Lasciati andare, lasciati andare
Senti lo spazio che è vuoto
Così insicuro, trova le parole e lasciati andare

Guardando verso il basso, Guardando verso il basso,
niente ritorna in mente
trova il posto e trasforma il vino in acqua

Ma sento che non sto andando da nessuna parte,
e non vedrò mai la fine

Così appassisco
E rendo il mio animo incapace
Mi arrendo e tutto mi appare chiaro
Interrompo
E lascio che la storia mi guidi

Accendilo, accendilo
Lascia che il sentimento scorra
Chiudi gli occhi
Vedi gli unici che conoscevi

Aprilo, Aprilo,
non combattere per identificarti
Tentalo, Tentalo,
Aiuta i ricordi a scappare
Le cose senza trasparenza mi consumano ancora
E mi sento come se mi stessi lasciando andare

Così appassisco
E rendo il mio animo incapace
Mi arrendo e tutto mi appare chiaro
Interrompo
E lascio che la storia mi guidi

Io appassisco
E mi lascio andare

Annego nelle esitazioni
Le mie parole iniziano a distruggersi
E tutte le mie creazioni migliori
Stanno bruciando nella terra

L’ultimo sguardo in basso
Mi lascia paralizzato
Lacrima ancora
Un altro che è fuggito

Così appassisco
E rendo il mio animo incapace
Mi arrendo e tutto mi appare chiaro
Interrompo
E lascio che la storia mi guidi

Così appassisco
E rendo il mio animo incapace
Mi arrendo e tutto mi appare chiaro
Interrompo
E lascio che la storia mi guidi
Io appassisco
E mi lascio andare

La luce si riflette sulla gabbia
I mondo vogliono creare
I mondi che tu hai creato

Lasciati andare, lasciati andare.


domenica 26 settembre 2010

Nuovo singolo dei Tiromancino, primo estratto dall'album omonimo in uscita ad ottobre.




Nella vita comunque paghi per le scelte sbagliate
per quelle occasioni mancate
che non ti fanno dormire
ma ti sanno ferire
con ostinazione
attraverso i ricordi
di fatti e persone.

Ogni giorno ci porta notizie del tempo passato
e accende le luci su un volto che hai amato.

E' l'eterna ripresa di una scena sospesa.

L'essenziale è riuscire ad avere qualche cosa di buono da fare
o almeno da dire
per non restare a guardare.
L'essenziale è provare a dare il meglio
perchè a dare il peggio c'è sempre tempo.
E infatti come vedi è tornato l'inverno...

Cosa stava per succedere, cosa stavo per prendere
ma ormai non accadrà
no, non succederà
e non saprò mai come sarebbe stato se quel giorno d'estate
io non mi fossi fermato,
se quell'amore negato non si fosse perduto.

Ogni giorno mi porta notizie di quanto ho sbagliato
e accende le luci su un volto che ho odiato.

E' l'eterna ripresa di una scena sospesa.

L'essenziale è provare a fare in modo di avere sempre qualcosa in cui credi
da inseguire
per non restare a piedi.
L'essenziale è riuscire a dare forma anche a quello che ti sembra assurdo
e se pensi al futuro
non tutto è perduto.


sabato 25 settembre 2010

Tanto gentile e tanto onesta pare



Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

(Dante Alighieri da Vita Nova)

giovedì 5 agosto 2010

A che serve fare “poke” su Facebook



Poke significa toccare una persona per richiamarne l’attenzione. Una volta si faceva Poke quando si voleva vedere il profilo di un utente che non risultava ancora amico. Se quella persona rispondeva con “Poke Back”, ti permetteva di vedere il suo profilo per una settimana.
Adesso non funziona più così, poke non serve più a niente. Fare poke ad una persona è come fargli uno squillo sul telefonino.

giovedì 15 aprile 2010

Meraviglioso !!!



Negramaro Meraviglioso

E’ vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l’acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D’un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l’amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l’abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso…
ah!…
(vocalizzato)
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l’amore
meraviglioso
(vocalizzato)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso

mercoledì 27 gennaio 2010

SE QUESTO E' UN UOMO



Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e i visi amici: considerate se questo è un uomo, che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per mezzo pane, che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna senza capelli e senza nome, senza più forza di ricordare, vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore, stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca i vostri nati torcano il viso da voi.
(Primo Levi)